La storia delle donne nasce con l’idea di recuperare informazioni importanti per la storia, per troppo tempo rimaste sepolte. E’ appunto "disseppellimento" il termine che utilizza Christiane Klapisch Zuber, storica medievalista e direttrice di ricerca presso l’école des Hautes études en Sciences Sociales di Parigi, in una intervista fatta da Maria Serena Mazzi, docente ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Ferrara.
Fare storia delle donne significa svolgere un’indagine storica non solo da un punto di vista biografico che potrebbe risultare fine a se stessa, ma studiare l’interazione che vi è stata, e vi è, tra il genere maschile e quello femminile e le conseguenze socio-culturali che ne scaturiscono. Per questo si parla anche di storia di <<genere>>, per cercare di non fuorviare il discorso da quello che è l’intento principale dello storico, ovvero aggiungere un ulteriore tassello alla conoscenza di un’epoca. Tutto questo si fa anche attraverso la rivisitazione delle vecchie fonti che abbiamo a disposizione analizzandole da un’altra prospettiva, al fine di estrapolare nuove informazioni in precedenza trascurate. Inoltre si passa a considerare la donna non più oggetto della storia, vista come una mera guarnizione voluta da un retaggio storico prettamente maschilistica, ma soggettodella storia, quindi attiva e partecipe.
Nel medioevo il ruolo della donna veniva conferito dall’uomo cosi come il lavoro che svolgeva a casa e fuori era sempre sotto la supervisione di quest’ultimo. Tutto questo però non riuscì ad offuscare completamente il carattere, la tempra e la personalità che avevano alcune donne. Eleonora d’Este e le figlie Isabella e Beatrice ne sono un esempio: Eleonora, buona moglie e brava amministratrice, fu capace di governare da sola quando il marito Ercole era lontano da Ferrara. Isabella, fanciulla da sempre lodata per la sua bellezza, rivelò un carattere esuberante e un forte temperamento, ed infine Beatrice, che lottò da sola per un ruolo nel quale forse non si identificava e ciò nonostante seppe affermarsi alla stessa stregua della madre e della sorella. Tre donne a cui venne affidato lo stesso destino, tre percorsi diversi, così come diverso era il proprio carattere, come a sottolineare involontariamente ancora una volta l’essere soggetto di un ruolo che la società aveva affidato loro.
Letture consigliate:
Storia delle donne di Georges Duby e Michelle Perrot, LaTerza Editori diviso in 5 volumi è sicuramente una lettura di base che non può mancare se si vuole affrontare una ricerca sulla storia della donne.
Altro libro che consiglio sempre per l’età medievale è Donne medievali. Un percorso storico e metodologico, Nuovecarte di Enrica Guerra. Il libro e diviso in tre parti: nella prima viene descritto il percorso e anche gli ostacoli che la storia delle donne ha dovuto affrontare, attraverso il pensiero femminista, i convegni e le riviste correlate. Nella seconda parte si entra invece nel ruolo specifico delle donne nel medioevo focalizzandosi sull’apporto e sui ruoli ricoperti da queste nel Medioevo, Infine la terza e ultima parte è un utile prontuario per chi voglia fare una ricerca sulla storia delle donne (e non solo), su come approfondire un argomento e affrontare la propria ricerca. Non meno importante e l’interessante intervista che troviamo come introduzione al libro rilasciata da Christiane Klapisch Zuber.
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