giovedì 28 novembre 2013

Un banchetto medievale




Menu per i festeggiamenti della celebrazione dell’insediamento di John Chandler a vescovo di Salisbury nel 1414

Prima portata (con carni bollite)

Frumenty (porridge di grano con uova strapazzate) con cacciagione.
«Vyaund cyprys» (vino con zucchero e spezie, addensato con aggiunta di farina, su una base di carne di maiale o pollo).
Carni bollite di cappone, cigno, fagiano, pappagallo, «pomys en gele» (polpette di carne in gelatina), «lechemete» (carne a fette), torta regale.
Chiusura con una sottigliezza (un quadro) rappresentante l’Agnello di Dio[1].

Seconda portata (con arrosti)

«Vyand ryal» (vino addolcito e speziato, addensato con farina di riso).
«Blandyssorye» (zuppa bianca con latte di mandorla su un letto di carne di pollo).
Maialini, capretto, gru, arrosto di cacciagione, heronsewes (giovani di airone), pulcini farciti, pernice, «un leche», (una torta?), «crustade ryal» (del tipo di una quiche, con un ripieno a base di uova).
Chiusura con una sottigliezza rappresentante un leopardo.

Terza portata (con carni fritte e delicatezze)

«Mammenye ryal» cioè mamonia regale (probabilmente pezzi di carne di pollo in latte di mandorla e/o vino speziato).
«Vyand» (qui probabilmente una zuppa).
Tarabuso, chiurlo, piccione, conigli giovani, pivieri, quaglie, allodole, «vyaunt ardent» (qualcosa con liquore tipo brandy), «lechemete» (di nuovo), «frytourys lumbard» (frittelle o dolci ripieni), «payne puffe» (dolce ripieno), gelatina di frutta.
Chiusura con una sottigliezza rappresentante un’aquila.

Fonte: Christopher M. Woolgar, The Great Household in Late Medieval England, New Haven, 1999, p. 160.


[1] Il cosiddetto entremets, un intermezzo, che formava una specie di pausa nel servizio del banchetto, ma poteva essere anche parte integrante delle portate.

mercoledì 27 novembre 2013

Potus Ypocras (Ippocrasso)


Si prenda una mezza libbra di cannella provata [selezionata], di zenzero provato, una mezza libbra; di geynes [grani del paradiso], tre once; di pepe lungo, tre once; di chiodi di garofano, due once; di noce moscata, due once e mezzo; di cumino, due once; di spiganardo, una mezza oncia; di galanga, due once, di zucchero, due libbre: Si deficiat zucchero, si prenda una vasetto di miele.

Fonte: Curye on Inglysh, a cura di Constance B. Hieatt e Sharon Butler, London, 1985, pp. 148-149.


sabato 23 novembre 2013

Ritratto di Lucrezia Borgia

Un vero e proprio spettacolo teatrale, una rappresentazione che si svolge attraverso le suggestive sale del Castello Estense di Ferrara, in compagnia degli attori di teatrOrtaet, per rivivere antiche atmosfere.
La controversa figura di Lucrezia Borgia percorre di nuovo i sontuosi saloni, dove risuona l’eco dei versi di Ludovico Ariosto, in un emozionante affresco del Rinascimento italiano. L’interpretazione è affidata agli attori Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli, ormai specializzati in un “teatro” fuori dal teatro, incorniciato nei più suggestivi monumenti. 
Info ed orari qui